Molto diffuso e principe tra i prodotti da imballaggio, il nastro adesivo per imballaggio è caratterizzato da alcune differenze che denotano le caratteristiche del prodotto stesso.
I supporti utilizzati in queste categorie di nastro sono principalmente tre: PPL, PVC e carta.
Che differenza esiste tra nastro adesivo per imballaggio in ppl, in pvc e in carta?
- Il nastro da imballo in PVC ha delle ottime caratteristiche fisiche che lo rendo utile per i pacchi pesanti. Di contro è molto sensibile agli sbalzi termici, al freddo d'inverno ed è facile che si spacchi. Si taglia facilmente con le mani e non lascia residui su superfici lisce, ad esempio mobili o vetri: per questa ragione è molto apprezzato dai traslocatori.
- Il nastro da imballo in PPL è più economico, ma anche un po' meno resistente, ma lavorando sullo spessore si può avere un nastro estremamente resistente ed elastico. È indicato per un uso frequente, ad esempio il nastro adesivo 128 e 430, viene consigliato anche per la stampa, in particolare la pre-stampa e la personalizzazione. Il nastro adesivo in PPL può essere spalmato con tre tipi di adesivo, solvente, acrilico e Hot Melt che ne influenza anche il costo finale.
- Il nastro per imballaggio in CARTA. Per quanto riguarda il nastro adesivo in carta, detto anche ecopack, va considerato un comune nastro da imballaggio con caratteristiche molto simili a quelli in pvc e ppl.
La differenza sostanziale sta ovviamente nel supporto in carta, ma principalmente in uno spessore più elevato per garantire la stessa prestazione degli altri nastri, nella sua ecologicità e facilità di smaltimento (richiesta soprattutto nei mercati più sensibili a questo problema come Francia e USA), ha un ampio spettro per le temperature, richieste nei processi industriali e nelle mascherature. Nel settore imballaggio il nostro consiglio ricade sul nastro adesivo in carta ecopack
Scegliere il nastro adesivo da imballo
Per essere sicuri di scegliere il nastro da imballo ideale o altri prodotti autoadesivi per la vostra particolare applicazione, dovete considerare in ogni caso, questi diversi fattori:
- Materiale del supporto
- Tipo di adesivo
- Tempo di applicazione e temperatura
- Caratteristiche della superficie (es. rugosità, energia superficiale, conformazione, ecc.)
- Condizioni finali di utilizzo (es. temperatura, esposizione agli UV, abrasione, ecc.)
Se ci caliamo poi nello specifico caso di un nastro da imballaggio, alcune cose da considerare sono anche:
- peso della scatola: non tutti i nastri sono ottimali su colli pesanti, perché per spessore e materiale del supporto risultano più fragili di altri. Attenzione quindi se avete scatole pesanti: si consiglia uno spessore più elevato rispetto allo standard per almeno 32-35my, sia son supporto in PPL sia in PVC. Come ad esempio il nastro adesivo 533.
Se la scatola è leggera è sufficiente quello in hot melt, senza grosse prestazioni particolari, ma più economico e adatto ad un uso standard, come il nastro adesivo 125
- temperatura di applicazione: se il nastro viene utilizzato a temperature o basse o alte, fate attenzione perché sia l’adesivo che il supporto sono sensibili a questo fattore e potrebbe spezzarsi nello svolgimento.
- tipo di cartone (o meglio la superficie di applicazione): il cartone rigenerato o quello puro (in kraft) hanno caratteristiche differenti e l’adesivo reagisce in modo diverso su queste superfici.
- tempo di immagazzinamento.
Se la merce deve rimanere in magazzino per molto tempo si consiglia un nastro adesivo con una gomma naturale o quello acrilico. Come per esempio il nastro adesivo 430