Sabato si è conclusa una delle più importanti fiere di settore nel mondo dell’imballaggio IPACK-IMA 2012.
Non potevamo certo mancare a questo evento e siamo andati alla scoperta delle novità di settore.
IPACK-IMA 2012, ricordiamo che questa fiera si svolge solo ogni 3 anni, è parsa subito molto ridimensionata nel numero di padiglioni aperti e di espositori presenti. Questa tendenza, già in evidenza 3 anni fa, quest’anno risulta ancora più lampante: vuoi per la situazione economica, vuoi per i costi da sostenere per le aziende, il fatto è che la fiera più importante del settore imballaggio sembra aver perso la sua importanza per gli operatori.
Alla ricerca di novità
Dopo aver girato in lungo ed in largo i padiglioni, possiamo dire che le nostre aspettative sono state abbastanza deluse: cercavamo prodotti innovativi, altamente tecnici da inserire nella nostra proposta, ma di nuovo davvero pochissimo. Molto, forse troppo spazio è stato dato a macchinari per l’imballaggio, spesso dalle dimensioni considerevoli, soprattutto nei due padiglioni dedicati alle macchine per pastifici e confezionatrici per le grandi realtà industriali. Tutto sommato forse non troppo a tema vista la complessità di questi macchinari, non strettamente legati al mondo dell’imballaggio.
In ogni caso, qualcosa di buono c’è stato e presto scoprirete cos’è. Tra le proposte più interessanti si è fatto largo, come immaginavamo, il discorso della sostenibilità e della riciclabilità degli imballaggi.
Lascio a voi la considerazione e lancio una piccola provocazione: il problema del riciclaggio dei rifiuti, della sostenibilità, della riduzione del packaging sono temi molto attuali e di grande interesse pubblici in questo periodo, se ne parla e legge moltissimo, ma poi pare davvero non trovare sbocchi concreti. Siamo davvero disposti a fare le scelte economiche necessarie perchè questo si verifichi?Sono stati presentati in fiera alcuni prodotti facilmente biodegradabili, plastiche senza solventi per una maggiore eco-compatibilità e si sono tenuti anche alcuni workshop sul tema. Ma la voce è stata fin troppo sommessa e le novità molto limitate, anche perchè il mercato sembra cauto sul tema dei materiali e soprattutto restio a recepirli. La ragione? Il costo!
Questi materiali arrivano a costare quasi 10 volte più di una plastica tradizionale e sono pochissime le aziende disposte ad acquisti più onerosi in nome della sostenibilità.