Mascherine chirurgiche, FFP2, FFP3 e DPI prima della pandemia erano pochi a conoscerle ed ad averle indossate, pochi sapevano cosa indicasse la sigla FFP2 o cosa fosse un “fattore di protezione”. ( E se ci leggi, probabilmente sei tra questi pochi).
Ma nell’industria i DPI (Dispositivi di protezione Individuale) ci sono sempre stati e tra coloro che si occupano di lavorazioni con presenza di fumi, nebbie e sostanze chimiche, sono da tempo uno strumento indispensabile per preservare la sicurezza della propria salute.
Con l’acronimo DPI si intendono tutti quei dispositivi che proteggono il lavoratore nello svolgimento delle sue mansioni: Vista, Udito, Respirazione, Protezione del corpo… tutti questi sistemi permettono di preservare la salute del lavoratore.
Non serve dire che le protezioni non sono tutte uguali: cambiano le forme, cambiano i materiali e non ci si può proteggere ad esempio da fumi della saldatura con una semplice mascherina FFp2.
Purtroppo però la pandemia oltre a portare a conoscenza del largo pubblico questi strumenti, ha portato a minimizzare i fattori di rischio sugli altri fronti, abbassando l’attenzione su cosa sia davvero necessario in alcune lavorazioni.
Come scegliere un DPI e quali sono gli elementi da identificare?
E’ importante scegliere il giusto fattore di protezione e la giusta mascherina /facciale per le situazioni più a rischio, ciò che è in ballo è qualcosa di troppo importante: la salute
Ma cosa bisogna considerare per scegliere in modo corretto un DPI?
- Quantità di ossigeno per l’intera durata dell’esposizione;
- Natura chimica delle sostanze pericolose e dei loro effetti
- Stato fisico dei contaminanti nell’aria (polveri, nebbie, fumi, gas, vapori);
- Concentrazioni di sostanze pericolose durante il periodo di esposizione;
- Soglia olfattiva delle sostanze pericolose;
- TLV – Threshold Limit Value, ovvero Identificazione dei valori limite di esposizione consentiti
- FPM, ovvero il fattore di protezione minimo richiesto sul posto di lavoro,
- Pericoli collaterali, associati al lavoro/processo produttivo che possono condizionare la scelta del dispositivo di protezione delle vie respiratorie (esempio: spruzzi, infiammabilità o pericolo per gli occhi, ecc.);
- E finalmente l’identificazione del dispositivo con un fattore di protezione superiore al fattore di protezione minimo richiesto.
I pericoli derivanti dai fumi di saldatura
Cosa sono i fumi di saldatura? Tutti i fumi di saldatura contengono particelle e gas. Le particelle dei fumi di saldatura variano per dimensioni, da particelle grandi come granelli di sabbia a minuscole particelle che non possono essere viste ad occhio nudo e vengono facilmente inalate. I fumi di saldatura sono stati riclassificati come cancerogeni e l’esposizione ai fumi di saldatura e ad altri gas associati alla saldatura può causare una serie di problemi di salute.
Dato rapido:
La scarsa protezione respiratoria è la quarta violazione più comune sul posto di lavoro.
Problemi di salute a breve termine
- Irritazione agli occhi
- Vertigini
- Febbre da fumi metallici: questo sintomo è più comune di lunedì, poiché è più probabile che si verifichi dopo qualche giorno senza esposizione
- Nausea
- Mal di testa
Problemi di salute a medio termine
- Anomalia della funzionalità polmonare: tra cui asma bronchiale, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e carcinoma polmonare
- Significativo aumento di infarto ed Ictus
- Carcinoma della laringe e del tratto urinario
- Ulcere allo stomaco, danni ai reni e danni al sistema norvoso
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