Circular Economy Package: un mondo senza rifiuti

La Circular Economy- economia circolare

La Circular Economy o meglio, l’economia circolare, rappresenta il futuro del nostro pianeta, nonché il futuro del nostro approccio all’industria e alla produttività. In che modo? Questo sistema economico è stato ideato per potersi rigenerare da solo, ovvero per poter reintegrare nell’ambiente tutti i materiali di scarto che sono arrivati al termine del loro utilizzo. La circular economy fa largo impiego delle fonti energetiche rinnovabili, di intense attività di ricondizionamento dei materiali e di una marcata riduzione della produzione di rifiuti. Il principio fondamentale su cui si regge questo sistema innovativo è che i rifiuti non esistono: ciascun componente di ogni singolo prodotto deve essere progettato con l’obiettivo di poter essere riutilizzato in seguito e riproposto in un nuovo ambito.

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17 obiettivi per la sostenibilità

Verso la sostenibilità

17 obiettivi di sostenibilità

Nel settembre del 2015 i governi dei 193 paesi membri dell’Onu hanno firmato l‘Agenda 2030 per la sostenibilità con l’obiettivo di raggiungere 17 obiettivi fondamentali entro il 2030.

Ma dopo la firma di questi importantissimi accordi, come sta andando il percorso per il raggiungimento di questi obiettivi?

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8 Marzo: celebriamo le donne

L’8 marzo si festeggia la Festa delle Donne o, più correttamente, la Giornata internazionale della donna.festa della donna

Anche se questo è un tema che poco si collega alle solite tematiche del nostro blog, vogliamo comunque omaggiare tutte le donne lavoratrici con cui normalmente parliamo, ricordando, con un articolo estratto da leitv.it, il perché si festeggiano le donne proprio in questo giorno e qual è la storia che ha portato le donne a essere celebrate.

Nello specifico, l’8 marzo è dedicato al riconoscimento delle lotte che sono state portate avanti dalle donne e alle loro conquiste sul piano dei diritti, dell’economiae della politica contro le discriminazioni e le violenze di cui, ancora oggi, sono vittime in molte parti del mondo.

La storia

La storia di questa festa affonda le sue radici nella manifestazione che il Partito Socialista americano organizzò il 28 febbraio 1909 a sostegno del diritto delle donne al voto. Proprio in quegli anni, le donne si attivarono sul tema delle rivendicazioni sociali e molte decisero di scioperare e scendere in piazza per molti giorni per chiedere un aumento di salario e il miglioramento delle loro condizioni di lavoro.

Nel 1910 l’ VIII Congresso dell’Internazionale socialista proposte di istituire una giornata dedicata alle donne.  L’anno dopo, nel 1911, a New York la fabbrica Triangle andò a fuoco e quasi 150 donne persero la vita.

Da allora le sollevazioni femministe si moltiplicarono in tutta Europa. Ma fu solo nel 1917, quando le donne di San Pietroburgo scesero in piazza per chiedere la fine della guerra, che si fissò all’8 marzo la festa delle donne.

Cinque anni dopo la festa cominciò a essere celebrata anche in Italia e nel 1945 l’iniziativa si consolidò. Nel 1946 tutta l’Italia partecipò alla festa della Donna e si scelse la mimosa, la pianta che fiorisce proprio nei primi giorni di marzo, come simbolo della ricorrenza.

Auguri a tutte le Donne!

4a Giornata nazionale contro lo spreco alimentare

lo spreco annuoVi è mai capitato di andare al supermercato all’ora di chiusura, di apprestarvi a comprare qualcosa al banco pescheria e vedere i commessi che, mentre tu decidi cosa prendere, riempiono sacchi neri di pesce fresco poco prima sul bancone?
E alla domanda: “ma cosa sta facendo?”, ricevere come risposta (rassegnata) “LI STO BUTTANDO”!!!

Che terribile sensazione di sgomento, di ingiustizia, di qualcosa di profondamente sbagliato! Tanta ricchezza buttata così, sprecata inutilmente. E se penso al pesce, anche a quante vite sono state stroncate inutilmente, a quante persone soffrono di mal-nutrizione a quanti muoiono di fame!

Ecco, questo è solo una delle grandi storture del nostro sistema. Solo un piccolissimo esempio domestico…

La 4a giornata nazionale contro lo spreco alimentare

Non potevamo non fare un accenno ad un’importante celebrazione di oggi; è un tema troppo importante per non spendere almeno 5 minuti di riflessione su come i nostri comportamenti debbano davvero cambiare.

Lo spreco alimentare sul pianeta costa ogni anno 1.000 miliardi di dollari.
– Questa cifra sale a 2.600 miliardi se si considerano i costi “nascosti” legati all’acqua e all’impatto ambientale.
– Ogni anno l’Ue getta 90 milioni di tonnellate di cibo.

E in italia?

Nel nostro paese lo spreco di cibo domestico – dalla dispensa di casa al frigorifero, dai fornelli al bidone della spazzatura – vale complessivamente 8,4 miliardi di euro all’anno =  6,7 euro settimanali a famiglia per 650 grammi circa di cibo sprecato = 0,5 del Pil = 1/2 della manovra economica.

L’immagine sotto ci aiuta a capire, anche se i dati sono di qualche anno fa, dove c’è il maggiore spreco e dove poter intervenire.

la catena dello spreco alimentare

Fonte: repubblica.it

Dobbiamo cambiare le regole!

Abbiamo affrontato spesso l’argomento come l’imballaggio incida e possa aiutare a diminuire lo spreco, aiutando una migliore conservazione degli alimenti e allungando il ciclo di vita del prodotto.

L’inchiesta Waste Watcher 2016 porta i packaging in prima linea nella lotta allo spreco alimentare:

– l’85% dei consumatori è consapevole dell’importanza dell’imballaggio rispetto alla conservazione o deperibilità del prodotto,
– il 64% il packaging è addirittura ‘indispensabile’
– il 93% dichiara di scegliere il pak sulla base della sua funzionalità, oppure della possibilità di riutilizzo (90%).
– Ma c’è di più: il 56% dei consumatori – più di un italiano su 2 – ha dicharato di essere disposto a “pagare qualcosa di più per avere imballaggi che aumentino la probabilità di utilizzo del prodotto, riducendone di conseguenza lo spreco».

Non so quanto questi dati siano poi, sul lato pratico, veritieri. Quello che noi vediamo invece a livello industriale è una scarsa sensibilità al packaging, confermata da una quasi nulla richiesta di prodotti bio. Speriamo di sbagliarci!

Quello che è vero è che dal lato personale invece possiamo fare molto: nella filosofia che debba essere sempre il prossimo a fare qualcosa, e che il nostro singolo comportamento non incida e non possa cambiare nulla, non si va davvero da nessuna parte.

E’ con il comportamento di ognuno che si cambiano le cose: se ognuno prendesse coscienza di questo, potremmo muovere il mondo, sradicare le logiche di mercato e di mero consumismo, i nostri comportamenti sbagliati. Potremmo riportare un equilibrio.

Basta quindi pensare in modo individualistico, cambiamo insieme perchè è giusto farlo, SOLO giusto, non economico, non interessante. E’ giusto perchè il rispetto per il mondo e per l’altro è un segno di civiltà e un modo per regalare un mondo migliore ai nostri figli.

LoveCycle, il film di Natale sul riciclo

LoveCycle è un film d’animazione realizzato da Conai per il Natale, che narra di 6 personaggi/oggetti di uso quotidiano: un libro, una caffettiera, una pinzetta, una cassettiera, un paio di occhiali e una bottiglia che rientrano a casa dei genitori-imballaggi in occasione delle Feste di Natale

Realizzato con la tecnica dello stop motion e con uno storytelling fiabesco che richiama lo stile di grandi classici dell’animazione come Toy Story, Nightmare before Christmas e Coraline e la porta magica, LoveCycle incarna la filosofia dell’economia circolare e del riciclo di Conai, essendo realizzato proprio con materiali di riciclo, ulteriormente riutilizzabili a conclusione delle riprese.

Il video è on line sui profili social di Conai mentre dal 15 dicembre fino al primo gennaio il trailer di LoveCycle sarà distribuito in 1.790 sale cinematografiche

Non resta che guardarlo 🙂